Castelli e Celani: 'Non c'è un euro a sostegno dell'area di crisi complessa del Piceno'

Castelli e Celani: 'Non c'è un euro a sostegno dell'area di crisi complessa del Piceno'

Per la crisi di Fabriano il governo nazionale ha garantito qualcosa come 35 milioni di euro a supporto dell'accordo di programma per l'Antonio Merloni. Per Rieti sono state stanziate somme nazionali per 10 milioni di euro per non parlare di Termini Imerese che ha goduto di 150 milioni di fondi dello Stato.

Milano - Il Sindaco di Ascoli Guido Castelli e il consigliere regionale di Forza Italia Piero Celani, entrambi alla Bit di Milano per la promozione turistica del territorio, alla notizia relativa alla firma del Decreto di riconoscimento della crisi complessa del Piceno hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta:


"Apprendiamo con soddisfazione che il Ministro Guidi ha siglato il decreto per il riconoscimento della crisi industriale complessa del Piceno e della Val Vibrata. Seguiremo da vicino l'iter di un procedimento che auspichiamo possa rilanciare un territorio duramente colpito dalla crisi. Dobbiamo tuttavia constatare con amarezza che il provvedimento del Governo Renzi non è sostenuto da alcuna risorsa economica.


Neppure un euro nel quadro di un decreto che precisa testualmente di "non determinare alcun onere a carico del bilancio dello Stato. Ci aspettavamo in verità, soprattutto dopo le rassicurazioni fornite personalmente dal Ministro Guidi e dalla Vice Presidente della Giunta Regionale Casini, che il Governo volesse sostenere concretamente il rilancio della nostra area industriale. Del resto è stato così per la crisi di Fabriano, quando il governo nazionale ha garantito qualcosa come 35 milioni di euro a supporto dell'accordo di programma per l'Antonio Merloni.


Per Rieti, d'altro canto, sono state stanziate somme nazionali per 10 milioni di euro, per non parlare di Termini Imerese che ha goduto di 150 milioni di fondi dello Stato. Insomma abbiamo il fondato sospetto che il Governo Renzi abbia mostrato un "braccino molto corto" con il Piceno. Speriamo di sbagliarci ma non vorremmo che la montagna alla fine partorisse il più classico dei topolini. Siamo sommersi dalla disoccupazione e i troppi lavoratori ascolani espulsi dal ciclo produttivo hanno bisogno di prospettive concrete e non di teorie ."