Resta il disappunto, anche questo certificato proprio dal decreto, che mai la responsabilità politica paghi pegno. Nel decreto, come potete leggere dal documento allegato, si evince che si poteva ottenere questo risultato fin dal 2011.
Roma - Il Piceno è da oggi area di crisi industriale complessa. Lo sancisce il Decreto del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi.
E’ un risultato importante che dà il via ad importanti sviluppi progettuali da parte di imprese del territorio che già, a scatola chiusa, avevano preannunciato, tramite il presidente di Confindustria Simone Mariani, investimenti per circa 220 milioni di euro.
Resta il disappunto, anche questo certificato proprio dal decreto, che mai la responsabilità politica paghi pegno. Nel decreto, come potete leggere dal documento allegato, si evince che si poteva ottenere questo risultato fin dal 2011.
E’ infatti l’Istat che stabilisce i requisiti di un territorio, proprio in quell’anno, per accedere allo stato di crisi industriale complessa. Allora, nel 2011 appunto, la Regione Marche fece i compiti, deliberò la richiesta di crisi complessa per il Piceno, la deliberà arrivò a Roma, ma altrettanto non fecero i rappresentanti parlamentari del territorio.
Occorre riflettere. Forse non ci sarebbero stati i licenziamenti alla Prysmian, magari anche Haemonetics avrebbe avuto altre sorti e potremmo allungare l’elenco.