Area di crisi complessa del Piceno, la Regione approva la delibera di richiesta al Mise

Area di crisi complessa del Piceno, la Regione approva la delibera di richiesta al Mise

Allegata alla delibera una dettagliata relazione che dimostra l’esistenza dei caratteri di crisi dell’area indicati nel decreto ministeriale. Si tratta di un procedimento articolato per il quale, oltre alla consultazione del Comitato per lo sviluppo del Piceno costituito ad hoc con i rappresentanti delle categorie e dei sindacati

Ancona - Approvata questa mattina dalla giunta regionale la delibera che presenta formale istanza al Ministero dello Sviluppo economico – Direzione generale per la politica industriale e la competitività, ai fini dell’avvio del procedimento per il riconoscimento del Piceno come area in situazione di “crisi industriale complessa con impatto significativo sulla politica industriale nazionale”.


Allegata alla delibera una dettagliata relazione che dimostra l’esistenza dei caratteri di crisi dell’area indicati nel decreto ministeriale. Si tratta di un procedimento articolato per il quale, oltre alla consultazione del Comitato per lo sviluppo del Piceno costituito ad hoc con i rappresentanti delle categorie e dei sindacati, sono stati raccolti elementi utili a descrivere i fattori di complessità della crisi e dell’impatto di questa sulla politica industriale nazionale , i suoi riflessi occupazionali, ma anche una proposta di massima per il Progetto di riconversione e riqualificazione industriale che sarà la base per la predisposizione degli interventi.


La proposta parte da un’analisi dei punti di forza e di debolezza del tessuto produttivo piceno e del suo contesto socioeconomico, descrive le principali leve verticali/settoriali (agroalimentare, meccanica-meccatronica, chimica-gomma-plastica, turismo) e orizzontali/strategiche (grandi industrie, innovazione – formazione, aggregazioni, nuova imprenditoria, impegno del territorio) da azionare per il rilancio dell’area di crisi del Piceno, e per ciascuna di queste leve segnala le manifestazioni di interesse espresse dal territorio in termini di investimenti da realizzare nel periodo 2016/2018, anche sotto il profilo dell’incremento occupazionale previsto.


In termini complessivi – spiega il presidente della Regione Luca Ceriscioli - ne risulta un pacchetto di 18 manifestazioni di interesse per un ammontare di investimenti pari a oltre € 125 milioni di euro a fronte di un incremento occupazionale di oltre 300 unità. Il fatto che già ci siano sul territorio soggetti fortemente predisposti ad intervenire è uno degli aspetti più importanti e distintivi di questa delibera. Al di là degli annunci e delle intenzioni in questo caso abbiamo realtà strutturate già pronte a partire con progetti concreti”.


Con questo provvedimento atteso da anni dal territorio – 0aggiunge la vicepresidente Anna Casini –abbiamo centrato un grande obiettivo. Fin dal primo giorno questa giunta si è messa al lavoro in uno spirito di massima collaborazione sia tra gli assessori che tra i Servizi coinvolti, per raggiungere questo risultato. Abbiamo immediatamente preso contatto con il Ministero dello sviluppo economico per individuare il migliore percorso. Il decreto è determinante per poter utilizzare risorse anche nazionali con l’obiettivo di re-industrializzare il piceno, adeguare le infrastrutture e creare le condizioni di un nuovo sviluppo economico ed occupazionale”.


E’ necessario – ha proseguito l’assessore alle Attività Produttive Manuela Bora - un costante investimento sia nella formazione sia nel rinnovamento del modello di impresa, per renderla capace di attrarre nuove competenze al suo interno e di sfruttare al meglio quelle esterne, strutturandosi in modo opportuno. La piccola-media impresa e il grande stabilimento industriale, pur con le loro differenze, hanno entrambe bisogno di opportune politiche di sostegno, anche finanziario, a promozione del loro continuo adeguamento alle condizioni del mercato”.


L’intervento regionale si appoggerà sulle misure e sulle disponibilità finanziarie previste nell’ambito dei Por Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e Fse (Fondo sociale europeo). In particolare, oltre agli interventi di ricerca e innovazione, è previsto un apposito bando per la nascita e lo sviluppo delle pmi e per favorire la continuità d’impresa nelle aree di crisi.


A queste misure si aggiungono poi altri interventi previsti dal Por Fesr che riguardano la capitalizzazione delle imprese, il rafforzamento degli strumenti finanziari di garanzia per l’accesso al credito, l’attivazione degli investimenti territoriali integrati (Iti).


Accanto alle misure del Fesr la Regione assicura le azioni del Fse che vanno dalla formazione alle politiche attive per il lavoro agli interventi per il microcredito, nonché gli interventi, se ed in quanto compatibili del Psr (Piano di sviluppo rurale).


Una dotazione sia tecnica che finanziaria da parte della Regione - conclude l’assessore al Lavoro Loretta Bravi - del tutto consona alla gravità della situazione e che, attraverso il riconoscimento della situazione di crisi, getterà le basi per il rilancio dell’economia picena attraverso una strumentazione e collaborazione tra Stato e Regione che miri alla concentrazione sia tecnica che temporale degli interventi”.

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