Prysmian, Castelli: 'Amarezza ma anche speranza per il futuro'

Prysmian, Castelli: 'Amarezza ma anche speranza per il futuro'

Il Ministro Guidi ha espressamente assunto l'impegno a nome del governo di produrre gli atti necessari al riconoscimento del nostro territorio quale area afflitta da crisi industriale complessa

Roma - "L'incontro al Ministero delle Attività Produttive che ha chiuso la vertenza Prysmian è stato certamente colmo di amarezze. Pur a fronte di un piano sociale che gli stessi operai hanno ritenuto dignitoso, non possiamo non considerare la vicenda Prysmian una delle pagine più brutte della storia recente della nostra realtà industriale.


Tutta la città si è schierata a fianco degli operai colpiti dalla multinazionale e, mai come in questo caso, abbiamo registrato la massima unità di intenti nella nostra comunità. Preziosa è stata, sotto questo punto di vista, la premurosa attenzione riservata agli operai in lotta da parte del Vescovo D'Ercole.

In questo quadro così triste tuttavia, si può scorgere un dato positivo. Forse l'unico ma non di poca importanza, il Ministro Guidi ha espressamente assunto l'impegno a nome del governo di produrre gli atti necessari al riconoscimento del nostro territorio quale area afflitta da crisi industriale complessa.

Dopo il protocollo del 2008, rimasto più o meno lettera morta, finalmente abbiamo avuto un riscontro certo ed inequivoco circa un procedimento che può rappresentare il presupposto per il rilancio della nostra attività industriale. Già il tre giugno ci rivedremo al Mise per dettagliare ogni aspetto di questa iniziativa che, secondo quanto appreso personalmente dal Ministro Guidi, si svilupperà secondo quanto previsto dal Decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 31 gennaio 2013 in relazione a specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale derivante da una crisi di una o più imprese di grande o media dimensione.

Questa la road map: dopo il provvedimento governativo dovrà essere elaborato a sua di INVITALIA un Progetto di riconversione e riqualificazione industriale (PRRI) in cui verranno dettagliati

1) i fabbisogni di riqualificazione del comparto o dei comparti interessati dalla crisi;

2) i settori produttivi verso i quali indirizzare la riconversione dell'area di crisi;

3) le azioni da intraprendere per la riqualificazione ovvero riconversione dell'area di crisi.

Esaurita questa fase si dovranno individuare le risorse finanziarie regionali e nazioni attivabili in concreto. È una grande sfida, non semplice ma obbligatoria. Sarà richiesta una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti e segnatamente da parte del livello istituzionale che dovrà dimostrare di saper rinunciare a particolarismi partitici in favore dello sviluppo del territorio. Questo vorrà dire fare scelte precise anche in materia di infrastrutture, materiali ed immateriali, di energia e di rifiuti. Per pagare gli stipendi agli operai è necessario costruire imprese che producono reddito in condizioni di sostenibilità economica. Non c'è altra strada.

Oggi si rende necessario creare valore e favorire crescita, solo così il sacrificio degli operai della Prysmian non risulterà del tutto vano".