Ascoli - La città di Ascoli Piceno ospiterà dal 1 al 3 
settembre “La festa della Scuola – La Scuola secondo me”. Si tratta di 
un evento culturale organizzato dal Massimo Arcangeli, responsabile 
dell’associazione ‘La Parola che non Muore’  con l’associazione ‘La Voce
 della Scuola’ di Diego Palma e con il patrocinio della Regione Marche e
 del Comune di Ascoli Piceno.  
Si
 tratta di un’occasione di confronto, per poter immaginare e progettare 
insieme la scuola di domani. Si parlerà quindi di politica per la 
scuola; di un manifesto per la scuola futura; di docenti precari, 
‘ingabbiati’ e ‘immobilizzati’; trasparenza, sicurezza, programmazione e
 dispersione scolastica; di inclusione e bisogni ‘speciali’; di 
didattica, cultura scolastica, saperi disciplinari e naturalmente anche 
di ricostruzione post-sisma 
All’evento
 prenderanno parte docenti, studenti, famiglie, gruppi di coordinamento e
 associazioni di categoria, sindacati, giornalisti e rappresentanti 
della politica.  
“Il 
principale obiettivo, perché l’istituzione scolastica esca dal suo 
isolamento – ha dichiarato il sindaco Marco Fioravanti – è progettare la
 scuola di domani partendo dai problemi del presente, lavorando tutti 
insieme per la ricostruzione di un sistema scolastico che valorizzi il 
lavoro degli insegnanti, che ne riconosca e ne salvaguardi la 
professionalità, che metta in primo piano i nostri ragazzi e ragazze. 
Una scuola unilaterale, separata dalle vite dei giovani, ne favorisce la
 dispersione. Una scuola che, invece, coinvolge attivamente gli studenti
 al fine di contribuire a migliorarla, li richiama a sé, evitando che 
non si perdano né oggi a scuola; né domani all’università e neppure 
successivamente nel mondo del lavoro”.  
Dello
 stesso parere anche l’assessore alla Pubblica Istruzione, Monica 
Acciarri: “Le problematiche della scuola sono tante – ha ammesso – 
soprattutto adesso in tempi di Covid – Questa ‘Festa della Scuola’, 
però, deve dare un messaggio positivo di ripartenza, perché la scuola 
non deve più essere considerata un costo, ma deve rappresentare per lo 
Stato italiano, come per qualunque nazione abbia a cuore l’istruzione, 
la massima espressione di formazione e di educazione alla cittadinanza, 
il suo più grande investimento. Una scuola che riparte dalla cultura, 
dal sapere. Questo è il vero capitale da tutelare e incrementare”. 
“E’
 importante discutere di scuola in un momento delicato come quello 
attuale – commenta l’assessore regionale all’Istruzione Giorgia Latini 
-. La pandemia ha reso evidente la necessità di innovare la scuola ma ha
 anche rimarcato l’insostituibile valore della relazione, in aula, per 
la crescita della persona prima ancora che dell’alunno. Nel corso della 
prima giornata presenterò il percorso che le Marche hanno avviato, con 
750 mila euro di investimento, per promuovere 5 progetti didattici 
sperimentali. Credo infine che sia importante condividere e confrontare 
percorsi diversi per trarre spunti utili da riproporre. Ci sono tante 
questioni (scuola e aree interne, scuola e ricostruzione, scuola e 
tecnologia ecc.) che hanno necessità di trovare momenti di discussione 
come questo”.